Dentifrici desensibilizzanti: funzionano davvero?

Il normale sfregamento su denti e gengive dello spazzolino, il contatto con cibi e bevande caldi o freddi oppure gli acidi contenuti in alcuni cibi, possono scatenare all’improvviso un disturbo molto comune denominato ipersensibilità dentinale.
Dallo studio condotto da un gruppo di ricercatori coreani e pubblicato di recente sul Journal of Clinical Periodontology, emerge come i dentifrici attualmente sul mercato, se contenenti ingredienti specifici, siano in grado di agire in maniera efficace su questa problematica.
Le paste in commercio contengono prodotti come potassio, floruro stannoso, arginina, fosfosilicato di calcio e sodio e possiamo suddividerli in due categorie principali:
gruppo A: dentifici che bloccano l’impulso nervoso
gruppo B: dentifrici che riparano lo smalto e occludono i tubuli dentinali
Il potassio, ad esempio, di cui si utilizzano i derivati come il nitrato, il cloruro e il citrato, appartiene al gruppo A, cioè agisce interrompendo la trasmissione dello stimolo nervoso che causa il fastidio.
Un’azione analoga è quella messa in atto dal cloruro di stronzio che ha di recente sostituito l’uso dello stronzio che non aveva dato alcuna evidenza di efficacia nella sua azione di bloccaggio dei tubuli dentinali.
L’ingrediente più efficace in assoluto, secondo lo studio, è l’arginina che, in combinazione con il bicarbonato di calcio, genera l’occlusione naturale dei tubuli dentinali migliorando il sintomi dell’ipersensibilità.
Sarà quindi sufficiente leggere l’etichetta del prodotto per assicurarsi che contenga uno o più degli ingredienti sopracitati e farne un utilizzo costante e prolungato nel tempo per ottenere un sensibile miglioramento del fastidio ai denti e alle gengive.
Di fondamentale importanza è non smettere di spazzolare i denti, anche qualora l’operazione risultasse fastidiosa poiché, la sospensione delle operazioni di igiene orale porterebbe sicuramente ad un accumulo di placca che contribuirebbe ad infiammare le gengive innescando così un circolo vizioso molto periocoloso per la salute della bocca.

Lo stronzio, invece, che fu il primo ingrediente utilizzato
L’ipersensibilità dentinale è un disturbo molto comune, caratterizzato da un forte fastidio ai denti causato da stimoli di tipo:
tattile-meccanico determinato, ad esempio, dallo sfregamento dello spazzolino su denti e gengive, termico, dovuto al cambio di temperatura al contatto con cibi o bevande caldi o freddi e chimico, causato dagli acidi contenuti nei cibi oppure agli acidi da rigurgito gastrico.
Un gruppo di ricercatori coreani si è occupato di testare la reale efficacia dei dentifici attualmente sul mercato e ha pubblicato i risultati della ricerca sul Journal of Clinical Periodontology. Da questo studio risulta che i prodotti in commercio, contenenti ingredienti tipo potassio, fluoruro stannoso, arginina e fosfosilicato di calcio e sodio, agiscono in maniera efficace sul disturbo.
I dentifici desensibilizzanti possono essere suddivisi in due categorie, in base al loro metodo di azione:
1) gruppo A: bloccano l’impulso nervoso
2) gruppo B: riparano lo smalto e occludono i tubuli dentinali
Uno degli ingredienti più utilizzati è il potassio, di cui si usano in particolare i suoi derivati: il nitrato, il cloruro e il citrato di potassio, i quali contengono il 2% di ioni di potassio e agiscono interrompendo la trasmissione dello stimolo doloroso.
Lo stronzio, utilizzato per oltre cinquant’anni invece, appartenente alla categoria degli ingredienti in grado di bloccare i tubuli dentinali, non ha dato evidenze particolari della sua efficacia mentre il suo cloruro, agendo come il nitrato e il cloruro di potassio, si è dimostrato molto efficace.
Lo studio mostra che l’ingrediente più efficace è l’arginina che, in combinazione con il bicarbonato di calcio, genere l’occlusione naturale dei tubuli dentinali migliorando l’ipersensibilità dentinale.
Per scegliere un dentifricio adatto è sufficiente, quindi, affidarsi all’etichetta che contiene l’eneoco completo degli ingredienti della pasta.
Un uso costante e prolungato nel tempo di un corretto dentifricio, può quindi ridurre i fastidi legati all’ipersensibilità dentinale.
Consiglio di non smettere mai di spazzolare i denti, anche qualora l’operazione risultasse fastidiosa poiché, la sospensione delle operazioni di igiene orale porterebbe sicuramente ad un accumulo di placca che contribuirebbe ad infiammare le gengive innescando così un circolo vizioso molto periocoloso per la salute della bocca.