Oltre il 40% degli italiani soffre di parodontite

La malattia parodontale (il parodonto è l’organo di sostegno del dente), se trascurata, causa il danneggiamento delle gengive, dell’osso e delle altre strutture del dente

con progressiva perdita della dimensione verticale dei tessuti.
La piorrea è la conseguenza estrema della parodontite che ha come unica possibilità, l’estrazione dei denti irrimediabilmente compromessi.
Recenti studi indicano che nel mondo sono 743 milioni le persone affette da questa patologia con un picco d’incidenza introno ai 38 anni di età. Nei paesi occidentali il 40% della popolazione adulta è affetta da malattia parodontale e di questi il 10-14% soffre di forme gravi di parodontite.
Se la scarsa igiene orale rappresenta la principale causa della parodontite, alcuni studi recenti indicano una forte correlazione questa malattia e il diabete e i problemi cardiovascolari.
Il fumo, inoltre, contribuisce all’infiammazione cronica delle gengive, quindi anch’esso, insieme allo stress e ad alcuni fattori genetici, è un fattore di rischio.
La parodontite, ovvero l’infiammazione gengivale che favorisce l’insorgenza della piorrea, è causata dalla placca batterica che si sedimenta tra i denti se non rimossa attraverso la quotidiana igiene orale e sedute di pulizia dal dentista.
Purtroppo i batteri che favoriscono la malattia parodontale non danneggiano la bocca ma possono entrare nel circolo ematico provocando malattie coronariche, le endocarditi infettive oppure andando ad aggravare alcune malattie cardiache.
Ai primi sintomi di parodontite, è bene consultare il proprio dentista poichè una diagnosi tempestiva è in grado di valutare l’entità dei danni subiti dai tessuti al fine di indicare al paziente la migliore terapia per il controllo nel tempo dell’evoluzione della malattia.
La patologia deve essere trattata con un’igiene orale professionale, da ripetere con frequenza mirata alle esigenze del singolo paziente, e l’uso di colluttori e dentifrici specifici.
Nei casi avanzati, la parodontite viene trattata attraverso una pulizia professionale profonda delle gengive (levigatura radicolare), a volte coadiuvata dalla somministrazione di antibiotici topici e sistemici e, in alcuni casi, dalla chirurgia parodontale.