Fare ricorso agli innesti per rimediare alla recessione gengivale

Le gengive circondano e ricoprono la radice del dente. Quando la gengiva si ritira dal dente, con conseguente esposizione della radice, si possono annidare dei batteri sotto la linea gengivale. Si tratta di un processo non facilmente percepibile nelle sue fasi iniziali e dall’evoluzione spesso lenta ma inesorabile.

La recessione gengivale si verifica anche in soggetti che si prendono cura dei propri denti, infatti può essere causata da numerosi fattori: ortodonzia, invecchiamento, uso di tabacco, spazzolatura non corretta dei denti, malattia parodontale, ecc…

Il primo campanello d’allarme di una recessione gengivale in atto è la sensibilità dal caldo e al freddo. E’ importante intervenire tempestivamente per bloccare il fenomeno onde evitare un danno all’osso circostante e, nei casi più gravi, addirittura la perdita dell’elemento dentario.

Per andare incontro ai casi in cui il processo non è stabile e, anzi, peggiora nel tempo, l’odontoiatra può consigliare un innesto gengivale. La procedura consiste nel prelievo di una piccola porzione di tessuto dal tetto della bocca o nell’innesto di tessuto donatore (umano, animale o pelle di pesce) che viene suturato sul dento o sull’osso esposto. Di recente viene utilizzata anche una tecnica molto innovativa che consiste nell’applicazione di un gel biologico di origine animale o di un gel concentrato piastrinico.

Il paradontologo, il professionista specializzato nel trattamento dei disturbi a livello gengivale, sarà il grado di suggerire al paziente la procedura migliore per il suo caso, anche considerato che l’uso di tessuto prelevato dal palato del paziente è un metodo che comporta un certo disagio che non tutti sono disposti ad affrontare. Il tessuto innestato verrà protetto con una medicazione a base di stucco o gomma da masticare fino a rimozione della sutura, che avviene in genere dopo 7 giorni dall’intervento. Onde evitare l’insorgenza di infezioni, il sito di prelievo del tessuto viene invece coperto da una resina che riduce notevolmente il dolore e il tempo di guarigione. La resina si dissolverà o cadrà da sola.

Nei giorni successivi l’intervento, il paziente dovrà fare uso di coluttorio battericida per controllare la placca ed evitare di utilizzare il filo interdentale, spazzolando appena i denti avendo cura di masticare sul lato della bocca in cui non è stato posizionato l’innesto.

La guarigione dell’onnesto richiede dalle 6 alle 8 settimane mentre il processo di completa guarigione del tessuto necessita di 6 mesi.