Perchè ricorrere ad un impianto pterigopalatino?

Si effettua un impianto pterigopalatino principalmente per la mancanza di osso. A causa di una protratta edentulia, infatti, si verifica un abbassamento del seno mascellare che si riduce di spessore. In questa zona sarà più difficile intervenire con un impianto dentale garantendo il successo dell’operazione.

In questi casi si può ovviare alla problematica rialzando il seno mascellare tramite un insieme di tecniche chirurgiche che consistono in un innesto osseo finalizzato a ricreare la quantità di osso necessaria per sostenere un impianto.

Purtroppo questa procedura comporta anche degli svantaggi che vanno tenuti in considerazione e che includono la necessità di eseguire un intervento aggiuntivo rispetto a quello di impianto della vita, un certo grado di incertezza del risultato finale e un aumento dei costi e dei tempi di trattamento per ottenere una protesi fissa definitiva che può arrivare fino a 12 mesi in più.

 

Per ovviare a questi svantaggi, fin dalla fine degli anni 80 si è iniziato ad effettuare impianti pterigopalatini. Questa tecnica non punta a ricreare l’osso laddove c’era ma ad andare a cercare l’osso laddove certamente c’è, ovvero dietro alla mascella, nella fossa pterigopalatina, un punto preciso dove l’osso è molto denso che sarà l’obiettivo del dentista quando andrà ad inserire la vite.

 

I vantaggi degli impianti pterigopalatini

La densità della zona di osso corticale garantisce un’altissima probabilità di successo dell’impianto e non v’è necessità di rialzare il seno mascellare attraverso innesto osseo che comporta lunghi tempi di convalescenza.

Inoltre un chirurgo orale esperto è in grado di posizionare gli impianti in maniera relativamente facile e in anestesia locale mentre gli impianti zigomatici in anestesia generale.

Spesso questi impianti consentono il “carico immediato”, ovvero l’installazione della protesi fissa a poche ore dall’intervento.