Sindrome da Mask mouth, gli effetti collateriali dell’indossare la mascherina

Recenti studi hanno messo in luce gli effetti collateriali dell’uso quotidiano e continuato della mascherina, sia essa chirurgica oppure FFP2/FFP3. Tenere la bocca chiusa per diverse ore al giorno come sta accadendo a molti di noi di fare per evitare il contagio da Covid-19, può portare all’insorgenza di alcune problematiche a danno del cavo orale, di cui si sono accorti i dentisti nell’ultimo anno.

In gergo ordontoiatrico, l’insieme di questi effetti nocivi sulla salute orale viene definito “sindrome da mask mouth”, espressione che deriva da “meth mouth”, utilizzata per descrivere le precarie condizioni del cavo orale di persone che fanno uso continuativo di metanfetamine. Denti rotti, cariati, colorati di nero o di marrone oppure consumati dal bruxismo causato dagli eccitanti e trascuratezza dell’igiene orale, sono tutte problematiche che derivano dall’abuso di queste sostanze e che rientrano nella definizione di “meth mouth”.

Il mask mouth, per fortuna, produce degli effetti collateriali certamente meno accentuati e gravi rispetto a quelli che caratterizzano il meth mouth. Si tratta prevalentemente di un aumento delle carie, delle infiammazioni gengivali e dell’alitosi che, secondo gli odontoiatri sta colpendo la popolazione a causa dell’abitudine di indossare la mascherina.

Tenere a lungo la mascherina di fronte alla bocca riduce l’interscambio di ossigeno causando una variazione importante della flora orale che, a sua volta, favorisce l’aumento dei batteri anaerobici potenzialmente  più dannosi rispetto alla flora normalmente presente nel cavo orale. Naturalmente il solo aumento della popolazione batterica anaerobica, da sola, non può essere la responsabile dell’aumento di carie e gengiviti ma certamente incide sulla loro comparsa.

La sensazione di mancanza d’aria causata dalla mascherina, ci porta inoltre a respirare maggiormente dalla bocca rispetto ad utilizzare il naso, causando secchezza delle fauci e diminuendo la quantità di saliva che, contenendo anticorpi ed enzimi, protegge il cavo orale dai batteri che attaccano tessuti e denti.

Indossare la stessa mascherina per troppo tempo senza cambiarla o lavarla, favorisce il deposito dei germi sulla sua superficie e il loro ingresso direttamente nel cavo orale. Per questo motivo le mascherine monouso andrebbero gettate ogni giorno mentre le mascherine di stoffa andrebbe lavate prima di essere nuovamente indossate.

Mantenere l’idratazione bevendo una quantità di acqua non inferiore al litro o litro e mezzo al giorno, consente di normalizzare le attività cellulari e ripristinare il benessere generale contrastando la secchezza delle fauci. Anche fare attenzione a rimuovere i residui di cibo dai denti subito dopo aver finito il pasto e prima di indossare la mascherina aiuta ad evitare l’insorgenza della placca batterica che favorisce le carie.

L’utilizzo di uno spazzolino elettrico è sempre preferibile rispetto a quello classico, così come è sempre consigliato l’uso del filo interdentale.