Correlazione tra epatite C e malattia parodontale

Il contagio da virus dell’epatite C rimane un’importante problematica di salute generale, nonostante le numerose campagne di prevenzione e consapevolezza portate avanti dal Ministero della Salute negli ultimi anni. Il mancato trattamento dell’infezione comporta la comparsa di un’infiammazione cronica al fegato con conseguenti complicanze come la cirrosi epatica e il carcinoma epatocellulare.

Il pazienti affetto da epatite C può manifestare anche sintomi extraepatici come la crioglobulinemia, il linfoma maligno, la sindrome di Sjögren e il lichen planus orale.

L’infezione provoca cambiamenti a livello di sistema immunitario, nella dieta e nello stile di vita che possono favorire l’insorgenza di condizioni patologiche del cavo orale come la parodontite.

L’epatite influisce anche sulla composizione della saliva e del liquido gengivale.

Il Journal of Immunology Research di marzo 2018 ha pubblicato uno studio che mette in luce la relazione bidirezionale dell’infiammazione parodontale e dell’infezione da HCV sia come manifestazioni cliniche sia come espressione  molecolare di biomarcatori nei fluidi orali.

Uno degli obiettivi dello studio era stabilire se l’infiammazione parodontale aumenta il rischio di trasmissione dell’epatite C tramite i fluidi orali e, in particolare, il fluido crevicolare gengivale (GCF). Lo studio infatti ha identificato molecole di RNA virale e anticorpi nella saliva e nel liquido crevicolare dei pazienti, sollevando ulteriori domande sulla trasmissione e sull’accertamento della malattia.

Dai dati raccolti emerge che l’infezione HCV comporta un declino della salute orale dei pazienti infetti. Probabilmente ciò è collegato alle manifestazioni extraepatiche dell’infezione o dalle complicazioni sistemiche dovute al malfunzionamento del sistema immunitario. Anche una maggior trascuratezza potrebbe influenzare la salute orale dei soggetti affetti da epatite C.

La malattia parodontale in questo tipo di pazienti comporta una riduzione importante della loro qualità di vita.

Per avere la conferma definitiva dei risultati ottenuti dallo studio in oggetto, saranno necessarie altre ricerche sia in merito ai parametri clinici che attraverso l’identificazione di specifici marcatori nel liquido cervicolare.

Ai pazienti affetti da malattie virali come l’epatite C, si ricorda l’importanza di dichiarare al dentista la patologia, poichè il rischio di infezione crociata tramite contatto diretto di liquidi e strumentario è un rischio concreto in ambiente sanitario. Gli ambulatori dentistici attuano precise procedure di sterilizzazione di tutta la strumentazione a conclusione di ogni visita e/o intervento, al fine di scongiurare la trasmissione crociata di patologie virali, trattando tutti i pazienti come soggetti potenzialmente infetti.