Paradenti o mouthguard sono ottimi per prevenire i danni dentali negli sportivi

Le lesioni traumatiche dento-alveolari nello sport sono più comuni di quanto si possa immaginare.
Danneggiamenti, quelli a denti e mascelle, che dipendono anche da fattori anatomici, come le anomalie dei rapporti scheletrici intermascellari e dei rapporti occlusali tra le arcate dentali: tuttavia, la causa principale è sempre da ricercare nel mancato rispetto dei parametri di sicurezza degli ambienti in cui si svolgono le attività ludiche e sportive e nella scarsa manutenzione degli ambienti e delle attrezzature utilizzate.

Non è certo un caso se in una recente indagine è emerso che il 25% dei traumi dento-alveolari sono da imputare ad incidenti avvenuti durante una qualsiasi attività sportiva, e risultano con una maggiore frequenza in quella fascia d’età che va dagli 8 ai 21 anni. Una volta che i soggetti diventano adulti, il rischio di un trauma dento-alveolare diminuisce sempre di più.

Ovviamente ci sono alcune specialità sportive che fanno aumentare il rischio di un danneggiamento a denti e faccia, mentre per altre attività il rischio è solo potenziale. Anche per questo, la World Dental Federation ha suddiviso le discipline sportive in due grandi gruppi: ad alto rischio (football americano, rugby, hockey su ghiaccio, su pista e su prato, arti marziali, skateboard e mountain bike) e a medio rischio (basket, pallamano, calcio, squash, ginnastica, pallanuoto ecc.).

Ma oltre al grado di pericolosità che può essere riscontrato nei vari sport, va tenuta presente anche l’inesperienza di chi li pratica (e qui torniamo al discorso della fascia d’età) o all’aggressività insita in alcune attività sportive (pensiamo ad esempio al rugby). Per questo, da tempo, persiste l’obbligo per chi pratica questi sport di indossare non solo delle protezioni extra-orali (es. il casco nell’hockey) ma anche delle protezioni intra-orali, che sono meglio conosciute come paradenti o mouthguard. Da quando queste ultime sono state introdotte obbligatoriamente in alcune discipline sportive, i traumi dento-alveolari sono diminuiti drasticamente.

Ma cos’è esattamente un paradenti, detto anche protettore orale o mouthguard? Si tratta, per farla breve, di un dispositivo resiliente, che viene inserito nella cavità orale, al fine di ridurre i traumi che coinvolgono la regione oro-maxillo-facciale, in particolare i denti e i tessuti parodontali, durante l’attività fisica. I paradenti sportivi sono designati a proteggere le labbra e i tessuti molli intraorali dalle lacerazioni, i denti dalle fratture e dalle avulsioni e i mascellari da fratture e dislocazioni: quelli individuali sono realizzati nei laboratori odontotecnici, sotto prescrizione dell’odontoiatra. Negli ultimi tempi si stanno diffondendo molto per via della corretta protezione e dello scarso ingombro.

I paradenti o mouthguard hanno spessori differenti a seconda dello sport in cui devono essere impiegati. Se in attività come hockey su ghiaccio, arti marziali, rollerblade, skateboarding, rugby, polo è richiesto il massimo spessore, nel ciclismo, boxe, basket, calcio, judo, lotta grecoromana va bene anche lo spessore intermedio. Chiaramente negli sport con contatto minimo è sufficiente un paradenti con spessore ridotto. In attività come la boxe, il rugby o l’hockey il mouthguard è consolidato già da diverso tempo: in alcuni Paesi l’uso del paradenti è perfino obbligatorio. L’obiettivo è estenderlo il più possibile in tutti i Paesi dove non c’è ancora l’obbligatorietà.

Per realizzare i paradenti sono state usate nel corso degli anni molte tipologie di materiali: tuttavia, quello indicato oggi come il più idoneo per la realizzazione di protezioni dentali, è l’etilene vinil acetato (EVA), ovvero una plastica polimerica di etilene e acetato di vinile, nota per le caratteristiche di alta flessibilità, elasticità e biocompatibilità certificata. Anche per i paradenti o mouthguard è opportuno rivolgersi ad uno specialista molto qualificato, possibilmente con tanta esperienza nel settore: mouthguard non ben progettati, usurati e con bordi frastagliati possono causare lesioni alle mucose orali, come ipercheratosi, eritemi e ulcerazioni.

Oltre a ciò, va tenuto conto che ogni paradenti ha bisogno di un’accurata “manutenzione” da parte di chi lo indossa, dato che fa aumentare l’indice di placca e di conseguenza i batteri. Unitamente all’utilizzo sempre più frequente di sostanze protettive all’interno del paradenti, come ad esempio la clorexidina, è fondamentale il rispetto delle più basilari norme d’igiene orale (specialmente prima di svolgere l’attività sportiva) e di detersione del dispositivo, da applicare dopo ogni utilizzo. Infine, è sempre cosa buona e giusta far controllare periodicamente il proprio mouthguard dall’odontoiatra di fiducia.