Relazione tra acufene e ATM

L’acufene è un disturbo molto invalidante che si manifesta con fischi, ronzii, fruscii o pulsazioni all’interno dell’orecchio, udibili solo dal soggetto che ne è affetto. Il rumore può essere accompagnato da vertigini e senso di ovattamento, tutti sintomi molto fastidiosi.

Purtroppo i soggetti colpiti dall’acufene faticano a condurre una vita normale e anche le cose più semplici come frequentare luoghi affollati o andare ad un concerto, possono diventare un problema.

Anche il sonno diventa poco piacevole perchè il silenzio della notte fa percepire il fischio ancora più nitidamente. La qualità di vita dei soggetti affetti da acufene tende a peggiorare molto nel tempo fino a dare luogo  a stati depressivi e sensazioni di profonda frustrazione.

La medicina non ha identificato un’unica causa dell’acufene. Nella maggior parte si pensa vi possa essere un danno permanente alle cellule interne dell’orecchio, del nervo acustico o delle vie nervose. Alcuni studi hanno ipotizzato anche che la causa potesse risiedere in una disfunzione celebrale.

Ci sono alcuni fattori scatenanti da tenere presenti:

  • Invecchimento: l’abbassamento dell’udito che accompagna le persone della terza età può portare ad un indebolimento delle fibre del nervo acustico
  • Scarsa igiene: accumulo di cerume all’interno dell’orecchio
  • Rumore elevato: esposizione continuata all’inquinamento acustico per cattive abitudini o per esigenze lavorative
  • Problemi posturali a carico della cervicale
  • Malocclusioni dentali e bruxismo

 

La terapia dell’acufene non è unica e va studiata in base all’origine del disturbo.

Si basa su interventi sia di tipo riabilitativo sia farmacologico che non sempre risultano risolutivi ma che possono migliorare nettamente la qualità di vita del paziente. La tempestività dell’intervento sicuramente aiuta ad ottenere maggiori benefici dalle terapie.

Non tutti sanno che l’acufene può originare da un difetto dei denti e dell’articolazione temporo-mandibolare e può essere trattato con successo da un dentista specializzato.

Il collegamento tra dentatura e acufene non è immediato ma è concreto, in quanto i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) possono dare luogo anche a questo fastidioso sintomo.

La malocclusione può essere dovuta a diversi fattori come una particolare conformazione ossea, una dentatura storta o la mancanza di elementi dentari. In ogni caso il malfunzionamento dell’articolazione fa sì che i suoi muscoli diventino ipertonici e causino una pressione a carico del tensore del timpano e delle altre strutture che compongono il sistema uditivo.

L’odontoiatria che tratta i disturbi dell’ATM è lo gnatologo, che potrà suggerire diverse possibilità terapeutiche per migliorare indirettamente l’acufene:

  • Riallineamento dei denti storti con apparecchio
  • Rilassamento dei muscoli dell’ATM con il bite
  • Riempimento degli spazi vuoti causati dai denti mancanti
  • Eliminazione infiammazione mandibolare con estrazione dei denti del giudizio